Siamo abituati all’idea che il cordoncino ombelicale debba essere tagliato immediatamente dopo la nascita. Ma cosa accadrebbe se non venisse reciso al momento del parto ? Questa domanda, apparentemente semplice, apre un mondo di possibilità e di riflessioni mediche ed etiche.
Le funzioni del cordone ombelicale
Un legame vitale
Durante la gravidanza, il cordone ombelicale rappresenta un collegamento vitale tra il feto e la placenta della madre. Attraverso questa struttura tubolare, ricca di vasi sanguigni, l’ossigeno e i nutrienti necessari per lo sviluppo del bambino viaggiano dal corpo materno a quello fetale. Allo stesso modo, le sostanze di scarto prodotte dal feto sono trasportate attraverso il cordone ombelicale verso il corpo della madre per essere eliminate.
I benefici post-natali
La storia medica ha sempre considerato la recisione del cordone ombelicale come un passaggio quasi obbligato nel processo del parto. Tuttavia, recenti studi suggeriscono che ritardare questo gesto potrebbe avere diversi vantaggi per la salute del neonato. Ad esempio, mantenendo il cordone intatto nei minuti successivi al parto, può avvenire una trasfusione di sangue significativa. Questa ulteriore quantità di sangue può contribuire a migliorare la riserva di ferro del neonato per i mesi successivi alla nascita.
Dopo questa panoramica sulle funzioni del cordone ombelicale, esaminiamo le possibili conseguenze di un clampaggio ritardato.
Le conseguenze di un clampage tardif
Il flusso di cellule staminali
Ritardando l’operazione, si consente al sangue ricco di cellule staminali presenti nel cordone ombelicale di raggiungere il neonato. Queste cellule staminali sono potenzialmente utilizzabili per il trattamento di varie patologie in futuro, rappresentando quindi una preziosa risorsa che i genitori potrebbero scegliere di conservare.
Una migliore transizione respiratoria
Un’altra vantaggio derivante dall’attesa del completo arresto delle pulsazioni del cordone ombelicale prima di procedere con la recisione è legato alla migliore transizione respiratoria del bambino. Aspettare permette, infatti, all’organismo del neonato di gestire meglio il passaggio da un ambiente acquatico a quello aerobico.
Ora, analizziamo come avviene normalmente il distacco naturale dal cordone ombelicale dopo la nascita.
Il processo naturale di distacco
L’evoluzione post-partum
Dopo la nascita e il taglio del cordone ombelicale, rimane attaccato al neonato un piccolo frammento, che viene normalmente fissato con una pinza. Questo residuo si secca progressivamente e, entro una o due settimane, si stacca naturalmente lasciando sulla pancia del bambino quello che sarà l’ombelico.
Le raccomandazioni dell’OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia di ritardare il clampaggio del cordone per almeno 1-3 minuti dopo la nascita, eccetto in caso di emergenza come l’asfissia. In alcuni casi, si raccomanda addirittura di attendere fino a 15 minuti o più, per permettere il massimo ritorno di sangue verso il neonato. Questa pratica non è però ancora diffusa uniformemente: ad esempio nel 2024 solo il 17% delle nascite in Danimarca rispettava queste linee guida, contro il 90% in Francia.
Quindi, quali sono le credenze e le pratiche antiche legate alla gestione del cordone ombelicale ?
Le pratiche ancestrali: mito o realtà ?
Le tradizioni antiche
Nelle culture ancestrali ed in molte comunità indigene ancora oggi, il cordone ombelicale non viene tagliato immediatamente dopo la nascita. A volte questo avviene quando cessa naturalmente di pulsare oppure quando si asciuga e cade da solo alcuni giorni dopo la nascita. Queste pratiche sono legate a credenze spirituali e culturali profonde, che vedono nel cordone ombelicale un simbolo del legame tra la madre e il figlio.
Confronto con le pratiche moderne
Se da un lato queste tradizioni possono sembrare distanti dalle pratiche mediche attuali, dall’altro è interessante notare come alcune di esse si avvicinino alle recenti raccomandazioni dell’OMS sul ritardo del clampaggio del cordone ombelicale. Questa convergenza pone domande stimolanti sull’interazione tra conoscenze ancestrali ed evidenze scientifiche.
Dopo questa panoramica sulle pratiche ancestrali, consideriamo quali potrebbero essere gli scenari possibili se non procedessimo con il taglio immediato del cordone.
Scenari possibili senza taglio immediato
Possibile miglioramento della salute neonatale
Non tagliare immediatamente il cordone ombelicale dopo la nascita potrebbe offrire benefici notevoli per il neonato. L’integrazione di tali pratiche nei protocolli di parto potrebbe quindi avere effetti significativi sulla salute dei neonati.
L’importanza della ricerca e valutazione dei rischi
Tuttavia, è fondamentale continuare a studiare e a valutare i possibili rischi associati a questa pratica. La sicurezza del bambino deve rimanere sempre la priorità principale in ogni decisione relativa al processo del parto.
Infine, esaminiamo le implicazioni mediche ed etiche legate a questa questione.
Implicazioni mediche ed etiche
Una decisione complessa
La scelta di ritardare o no il taglio del cordone ombelicale non è semplice. Oltre agli aspetti medici, entra in gioco anche una dimensione etica che riguarda i diritti dei genitori e del neonato. È importante garantire che le famiglie vengano adeguatamente informate e coinvolte nella decisione.
Verso un cambiamento dei protocolli ?
In futuro, le raccomandazioni dell’OMS sul ritardo del clampaggio potrebbero giocare un ruolo sempre più centrale nei protocolli di parto. Questo cambiamento sarebbe però accompagnato da sfide legate alla formazione del personale sanitario e all’accettazione da parte delle famiglie.
L’argomento trattato ci conduce a riflettere sulla connessione tra passato e presente, tra pratiche ancestrali e scoperte mediche moderne. Soprattutto, ci ricorda quanto sia importante la ricerca continua per migliorare la salute materna e neonatale. Come si suol dire, ogni nascita porta con sé un mondo di possibilità.
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